Può festeggiare Vergura con i suoi baby

SAN GIOVANNI ROTONDO – La prima volta non si scorda mai. Prima o poi doveva arrivare. E’ arrivata subito. Può festeggiare il neo tecnico Michele Vergura con la sua “banda di ragazzini” nel campionato di Prima categoria. Il San Giovanni con gli Under 21, domenica scorsa ha violato il campo del Rocchetta ed è pronto a ripetersi con l’Omnia Bitonto domenica prossima a Monte Sant’Angelo (il Massa è inagibile). Primo acuto, prima vittoria, primi storici tre punti. Ce l’ha fatta, il San Giovanni, senza nomi di spessore. E non contro un avversario qualsiasi: il Rochhetta è una buona squadra. Successo di rabbia, ottenuto con le unghie e con i denti. “Gran partita  – commenta Vergura – abbiamo lottato su ogni palla, come sarà sempre nel nostro stile. A volte bisogna solo badare al sodo, specialmente per chi, come diverso nostri ragazzi, è al primo anno in categoria. Abbiamo dimostrato più determinazione e alla fine abbiamo vinto”. La prima volta non si scorda mai. Ora bisogna continuare su questa strada. “Guai a chi si culla sugli allori – dice Vergura che lo ha ripetuto all’infinito ai suoi ragazzi -. Non voglio che si vada su di giri, non sono le squadre come il Rocchetta che dobbiamo battere. D’accordo, tre punti sono sempre tre punti, è una vittoria che dà grande morale ma gli scontri diretti sono altri”. Pagare lo scotto della categoria con un successo fa bene al morale dei ragazzi.“Sì, proprio così. Tanti nella nostra squadra non hanno mai giocato in Prima. Nelle prime amichevoli s’è visto: l’impegno da solo non basta. Qui al primo errore ti castigano, ci sono punte che tirano una volta sola in porta e segnano sempre. Dovremo sempre farci trovare pronti”. E’ presto per dirlo, il campionato è lungo. Ma la salvezza, obiettivo dei garganici, è alla portata.“Servono ancora un po’ di partite per capire se possiamo stare nella categoria – conclude Vergura -. Il successo col Rocchetta ci dà fiducia, vedremo oggi come andrà, è fondamentale. Comunque sono fiducioso, questa squadra può lottare ad armi pari con tutte. Poi vedremo cosa dirà il campo”.

Antonio Villani

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