Alto Tavoliere San Severo. Vadacca striglia i suoi. “Giochiamo la palla, niente personalismi”

Giocare la palla. L’imperativo del tecnico Massimiliano Vadacca, catechizza l’Alto Tavoliere San Severo. Tecnica e tattica predominano la preparazione dei giallogranata in quel di Apricena dove la squadra giocherà le sue partite interne in attesa di riavere il “Ricciardelli” di San Severo.

La palla viene prima di tutto: è l’attrezzo del mestiere, l’irrinunciabile stimolo per venire al campo. In un concetto: quasi l’unica cosa che conta. Chi conosce Massimiliano Vadacca sa anche il perchè. Il tecnico salentino in questi anni, soprattutto con il Manfredonia, s’è fatto conoscere per la destrezza con cui le sue formazioni di adolescenti affrontavano di pugno anche avversari di caratura ben superiore.

Il nuovo corso è iniziato in casa dell’Alto Tavoliere: metodologie nuove, concetti diversi, un’idea di calcio da mandare a memoria. La truppa lavora, assimila, interpreta, impara a conoscersi. La spina dorsale c’è, lo spartito pure. L’obiettivo è impararlo a dovere entro l’avvio del campionato, quando s’inizierà a far sul serio.

La rotta è tracciata: Vadacca traccia il solco con lo sguardo, scrutando un orizzonte che, se lo parafrasassimo con l’obiettivo salvezza, non pare, ad oggi, un miraggio. “Stiamo lavorando tanto e bene – spiega il tecnico dell’Alto Tavoliere -, a volte superiamo le due ore di seduta, ma qui è cambiato tutto. Non giudico le altrui metodologie di lavoro, porto i ragazzi a conoscenza delle mie e proviamo, tutti insieme, a costruire una squadra in grado di lottare per qualcosa di importante. Lavoro molto sulla tecnica, su esercizi di tattica individuale e collettiva svolti alla massima intensità. I miei hanno sempre la palla ai piedi, son finiti i tempi di pesi e lunghe distanze da percorrere a secco.”

La svolta, anche a livello di prestazioni, arriverà per forza di cose. Le prime uscite stagionali sono il primo squillo di un’annata che può suonare come la prima, fondamentale, risposta positiva del campo. “Si sta formando un bel gruppo – dice ancora Vadacca -, è bello vedere i ragazzi correre e farlo con tanto entusiasmo. C’è grande feeling, siamo giovani, inesperti, ma siamo tosti da morire. Non sarà una squadra arrendevole, chi ha dubbi si ricrederà. Sappiamo benissimo che sulla carta con certe formazioni non dovrebbe esserci partita, però poi il campo è un’altra storia: la palla è tonda per tutti. Abbiamo uomini e mentalità per batterci la domenica.”

Meritare la maglia, meritare la Serie D. Il messaggio passa chiaro, sibillino. Il mercato è servito per assestare i colpi che servivano. Non si può parlare di rivoluzione, ma il cambiamento è notevole. Andrà in campo una squadra rimessa a nuova, tirata a lucido quanto basta per presentarsi come si deve alla serie D.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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