Celenza padrona della Seconda molisana. Nessuno a settembre ci avrebbe scommesso

Entusiasmo e speranza a braccetto. Il Celenza, nel campionato di Seconda categoria molisana, guarda tutti dall’alto ed ha due punti di vantaggio sul Roccavivara. Prima in classifica e con merito. La gioia per un’annata da ricordare è tanta. Nessuno, a settembre, avrebbe scommesso sull’impennata della compagine del tecnico Giovanni Tucci. Eppure la speranza di tirare dritti fino alla fine arde come non mai.

CELEMZA 26-1-18Il tecnico Tucci, però, non vuole far calcoli: guai a chi vuole fare tabelle. “Si gioca sempre per vincere – dice -, evitiamo calcoli. Stiamo bene, l’ultima partita abbiamo dimostrato a noi stessi che le gambe girano, non ci resta che giocare e conquistare i tre punti.” Si riparte: dopo il successo esterno di domenica scorsa in trasferta per 4-2 sul campo del Baranello, nella prossima giornata sul campo amico arriva il San Giovanni in Galdo. I molisani, comunque, incutono un certo timore, in particolar modo per CELEMZA 23-1-18l’esperienza di tanti elementi della truppa di Franzoni. “Tutte le partite adesso sono difficili per via degli obiettivi che le squadre devono raggiungere – precisa l’allenatore del Celenza -, lo dico sinceramente, sarebbe stato meglio non affrontarli ora visto che loro cercano punti per allontanarsi dalla zona bassa. Sarà una bella sfida, su questo non c’è dubbio.”

CELEMZA 25-1-18Ma Romano, Laccone e Perna devono continuare a vincere per poter festeggiare la vittoria del campionato. La mano del tecnico Tucci, dall’alto della sua esperienza, si vede lontano un miglio per una squadra che non fa sconti. Meglio l’allenatore foggiano non poteva augurarsi. Disteso, ottimista e prudente insieme. Giovanni Tucci trova una grande sintonia con la piazza. La sua squadra piace e convince. Lavora per meritarsi la categoria superiore, come uno zelante scolaro sui banchi di scuola. Missione tosta, ma non fuori portata. Ora c’è un cammino di virtù che l’allenatore con la sua truppa percorre senza nemmeno il bisogno della bussola. Bisogna arrivare il più in alto possibile. Meglio le intuizioni che le rotte già solcate.

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