Dal Gargano Calcio alla Romagna, nel Cesena calcio: una grande carriera per Leonardo Scirpoli.

Non parla ancora il dialetto romagnolo, ma si sente già parte della famiglia bianconera, dove attualmente ricopre l’incarico di addetto stampa. Pugliese di Vico del Gargano, Leonardo Scirpoli (27 anni) è alla sua quarta stagione in forza alla società di Corso Sozzi.

Buongiorno Scirpoli, quale è stato il suo percorso che lo ha portato dal Gargano in Romagna?

Ho studiato Scienze manageriali dello sport all’Università di Atri, in provincia di Teramo, che a quel tempo era l’unica in Italia nel suo genere. Poi ho fatto esperienza al Foggia Calcio con uno stage e al Gargano Calcio come responsabile della comunicazione. Nel 2010 ho frequentato il Master internazionale dello Sport di San Marino, di cui il Cesena Calcio era partner. Alla promozione in A, in un certo senso ho esultato anche io, perché pensai che avrebbero avuto bisogno di altre persone e quindi si sarebbero aperte nuove possibilità. Presentai il mio curriculum, feci il colloquio con il segretario generale Semprini e il direttore Minotti e alla fine fui scelto.

Prima di arrivare in Romagna quale era la prima cosa che le veniva in mente al nome Cesena Calcio?

Il primo giocatore che mi veniva in mente era Gianni Comandini. In generale quando guardavo in tv gli high lights della serie B ricordo la curva del Manuzzi attaccata alla porta e quei tifosi che ad ogni gol correvano giù ad esultare.

Come sono stati i primi passi in una realtà nuova come il Cesena Calcio?

I primi mesi li ho impiegati per capire come funzionava la società. In particolare, nell’ambito della segreteria sportiva, mi occupavo della gestione degli accrediti e dei pass, dei biglietti per la società ospite e di alcuni aspetti legati all’organizzazione della partita, come la supervisione dell’area degli spogliatoi e delle premiazioni o altre iniziative che si svolgevano in campo prima dell’inizio della gara. Inoltre mi occupavo dell’organizzazione delle trasferte dei nostri osservatori.

Nel 2012 è stato anche team manager del Cesena, che esperienza è stata?

A febbraio con il cambio in panchina e l’arrivo di Beretta, la società decise di cambiare anche alcuni incarichi a livello organizzativo e pensò a me come team manager fino al termine del campionato. Fu una grande soddisfazione personale, da stagista a team manager, ma anche una grande responsabilità, perché come squadra non stavamo attraversando un momento felice, ormai avviati verso la retrocessione. Avere a che fare con giocatori del calibro di Iaquinta, Mutu o Santana è stata un’esperienza formativa molto importante sia a livello professionale che umano.

Da questa stagione ricopre un nuovo ruolo…

Innanzitutto ringrazio la nuova società che, pur non conoscendomi, mi ha dato fiducia, affidandomi incarichi di responsabilità che mi hanno consentito di rimettermi in gioco. Come addetto all’arbitro seguo le partite dalla panchina, supportando una persona di grande esperienza come Fiorenzo Treossi. Inoltre come addetto stampa, ma mi piacerebbe più chiamarlo addetto alla comunicazione, oltre ai rapporti con i giornalisti, mi occupo di quelli che sono i nuovi mezzi di comunicazione, da cui oggi una società di calcio non può prescindere. Mi riferisco oltre al sito ufficiale della società, alla pagina Facebook, a Twitter e a Instagram, ognuno dei quali con il suo linguaggio, ci consente di avere un rapporto più diretto e spontaneo con la gente.

A proposito come si trova a vivere in Romagna?

Ho trovato un ambiente e una città diversa da altre realtà, anche della stessa regione come Parma dove sono stato per qualche mese. A Cesena abito in pieno centro storico e ho apprezzato la genuinità e la passione della gente.

Per il futuro quali sono le sue aspettative?

Vedremo, intanto lo scorso anno ho conseguito il titolo di direttore sportivo per l’area amministrativa a Coverciano e ho avuto come compagno di corso e di viaggio Cristian Brighi, l’ex arbitro. Con lui ho trovato tanti amici.

Fonte: Tutto Cesena.it