La matricola Foggia Incedit, al suo primo anno in Seconda catgeoria, vince con quattro giornate di anticipo il torneo e vola in Prima. Il successo dei foggiani in una parola: essenziale. Non c’è, forse, un aggettivo più idoneo, più opportuno, per descrivere in un solo termine la vittoria nel campionato di Seconda categoria e l’approdo per la prima volta nella storia di questa dirigenza nel terzo campionato pugliese per importanza.

Il successo della formazione del presidente Oronzo Orlando, del diggi Nico Palatella e dei dirigenti Mario Lo Muzio, Raffaele Scopece, Nico Baratta, Potito Chiummarulo e Lucia Gentilcore è la storia di un’ascesi costruita sull’essenzialità delle virtù dal sapore agreste, bucolico, tipica delle genti che vuole costruire qualcosa di importante. Mattone dopo mattone, con la perizia dell’architetto e la pazienza del muratore.

Per Paolo Morelli, Salvatore Bruno, Daniele Tucci, Davide D’Elia, Giuseppe Izzo e Carlo di Viesti, un anno da ricordare. Un successo con dedica. Una dedica sincera, profonda, che va oltre il recinto di gioco tra due veri amici. E Luigi Ritoli, Gabriele Pipoli, Luca Amoroso ed Emanuele Villani si godono il momento. Un successo, strameritato, guadagnato sul campo con orgoglio e onore pulito. Il volto sorridente dei vincitori è il volto di chi ha sublimato in un giorno le fatiche di un anno intero.

Una sublimazione intensa, virulenta per Francesco Azzarone, Matteo Guerra, Fabrizio di Flumeri, Andrea Gerardi, Pierluigi Testini e Leo delli Carri. La compagine foggiana è stata superiore nel palleggio, nella quadratura dell’insieme, nelle individualità, nell’umiltà, nella forza di non cedere nei momenti topici della stagione e: Daniele Prencipe, Lorenzo Li Quadri e Jonathan Stramaglia non hanno mai mollato la prese

Antonio Villani (La Gazzetta del mezzogiorno)