Se il calcio fosse un’opera teatrale, il portiere dell’Ascoli Satriano, Giovanni Stango, sarebbe un primattore. Non ci sono dubbi, il personaggio merita l’investitura e con le sue parate sta portando i gialloblu verso la salvezza diretta. Dopo il successo di domenica scorsa in casa del Polimnia, ora gli ascolani sono salvi senza passare dai play-out. Col numero uno sulle spalle, l’esperienza che gli brilla negli occhi, l’istinto felino di chi arriva un secondo prima degli altri.

Perchè Giovanni Stango è uno di quelli per cui vale il prezzo del biglietto. Per i compagni è una certezza, un rifugio, una speranza dura a morire. Per gli avversari è l’incubo, la saracinesca, il muro umano da attraversare. Ogni volta che scende in campo lascia il segno. Non c’è partita in cui non regali spettacolo, specie quando l’avversario è di quelli tosti.

Stango che vola, stacca, plana, si rialza, scatta, balza ovunque, come una molla. Anche in allenamento, dove Stango soffre, si spreme, affina l’arte. Lui che para l’impossibile, che spazza l’area, che arringa la squadra, con l’enfasi spesso illogica dei numeri uno, è uno spettacolo nel campionato di Promozione.

Ma lui, poco incline alle luci della ribalta, smorza i torni, profetizzando la via da seguire: “Prima di tutto dobbiamo salvarci matematicamente, dev’essere chiaro per tutti. La squadra è ottima, ma dovremo misurarci ancora con il campo.” Domenica prossima arriva la capolista Fortis Altamura, Stango dovrà fare gli straordinari. “Gruppo e umiltà, ripartiremo ancora da qui per vincere ancora.” Serve una grande prestazione. “Dobbiamo continuare, aprire un ciclo – rilancia il portiere dell’Ascoli Satriano – Abbiamo fatto bene fino ad oggi, ma bisogna dare la svolta e continuare.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)