Lo sfogo di Michele Vergura congelato dal San Giovanni chiede rispetto: “Aspetto di poter tornare”

Chi conosce mister Michele Vergura sa di aver a che fare con un gran lavoratore. In campo e fuori. Vado a trovare il tecnico dell’AC San Giovanni (non si sa ancora se ex ) in quel di Manfredonia di buon mattino mentre sta lavorando presso il suo panificio. Tra i profumi del pane caldo appena sfornato ci accomodiamo nel suo ufficio per parlare della situazione della squadra gialloblù.

Mister per quale motivo la società ti ha allontanato?

Il presidente Cocomazzi ha voluto dare questa scossa. Da un passo in avanti però si è finiti col fare tre passi indietro in quanto la squadra al momento si ritrova nella più completa autogestione, senza una guida. Intanto il sottoscritto è appeso alle decisioni della società dove ci sono due correnti: una che spinge per il mio allontanamento definitivo e l’altra che vuole il mio rientro in panchina. E’ da settembre che mi sacrifico per portare avanti un progetto calcistico per lo meno dignitoso. Certo è che se fin dall’inizio mi avessero prospettato questa situazione, ossia l’assenza di un campo dove allenarci, sicuramente non mi sarei legato alla società.

Oltre al campo però servono anche i giocatori di esperienza in campionati come questi…

Sin dall’inizio ho proposto dei rinforzi alla società la quale mi ha sempre risposto picche in quanto non c’era un budget a disposizione e che dovevo continuare a lavorare con i ragazzi che avevo a disposizione. Già a settembre avevo proposto di prendere i vari La Torre, Consales, Robustella, Santoro, Della Torre e Vitulano. E ora che la situazione è compromessa la società li prende ma al contempo esonera l’allenatore che li ha voluti e che si è fatto in quattro per convincerli ad accettare una realtà difficile come San Giovanni. Trovo tutto questo davvero fuori da ogni logica. Capisco che una società esoneri un tecnico perché non ci sono i risultati. Ma a che serve allontanare il mister e non rimpiazzarlo, facendo si che la squadra si autogestisca? Ricordo che abbiamo fatto 18 partite con due punte, una classe ‘92 e l’altra ’94. E’ difficile fare un campionato del genere con una rosa di 13/14 ragazzi. Ci vuole anche gente d’esperienza per questo sin da subito ho segnalato i nomi di cui sopra, con gente che lo scorso hanno ha totalizzato circa 50 gol in prima categoria, quei gol che possono garantire la salvezza. E’ paradossale che ora si prendano i giocatori necessari e si allontani il mister.

Cosa si aspetta adesso da parte della società?

Io spero di essere richiamato al più presto per l’impegno, la professionalità dimostrata ed i rapporti umani costruiti con la squadra. Ho rinunciato ad allenare altre squadre per mantenere la parola data al San Giovanni ad inizio stagione. Ho fatto sacrifici enormi, anche dal punto di vista economico per portare avanti un progetto minimo di calcio. Il 90% della squadra e della società ripone in me ancora fiducia. La situazione è difficile, la salvezza diretta è quasi impossibile. L’obiettivo è adesso il quint’ultimo posto che permetterebbe di giocare la doppia sfida dei play-out in casa. Sono attaccato a questa maglia e voglio continuare il mio lavoro. Michele Vergura non lascia mai le cose a metà. Ma chiedo chiarezza e rispetto per il mio lavoro.

Antonio Lo Vecchio

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