L’Ascoli Satriano è sparito dalla mappa del calcio dilettantistico dopo quasi cinquanta anni. Il presidente Livio Pandolfi tiene a precisare.

“Appare doveroso replicare succintamente a quanto riferito da parte di alcuni calciatori e asseriti sostenitori del calcio ascolano – attacca subito -. Parlo da ex presidente dell’Ascoli Satriano calcio il cui mandato è ufficialmente terminato il 30 giugno 2018 anche se di fatti per problemi di lavoro da febbraio 2018 ho delegato in toto il dg Giuseppe Roccia al compimento di tutte le operazioni del caso. Innanzitutto sono profondamente dispiaciuto per la mancata iscrizione della squadra di calcio – ammette Pandolfi – al relativo campionato di appartenenza, una sonora sconfitta umiliante e disgregante per tutti che deve necessariamente lasciare spazio a seri spunti di riflessione.  Posso agevolmente replicare dicendo che all’interno di un’organizzazione la “colpa” non e’ mai di una sola persona, anzi il processo serio e costruttivo vuole che le cause scatenanti siano da ricercare in concatenati fattori, come per una partita di calcio, la sconfitta non pu0’ mai essere addebitata alla prestazione del singolo e dopo numerose sconfitte la “colpa” non puo’ di certo essere del presidente.

E poi ancora. “Nell’ unica considerazione che tutti i calciatori hanno percepito le proprie spettanze e sono stati pagati per l’impegno sportivo reso, seppur superficiale o a volte scarso da parte di alcuni tesserati.  Allora in tal senso non e’ mai giusto, e soprattuto corretto, puntare il dito contro qualcuno, il quale, evidentemente, si e’ ritrovato in un contesto diverso da quello che immaginava. Per quanto concerne i motivi della retrocessione della squadra – rilancia Pandolfi  – posso affermare che gli stessi sono da imputare a diverse circostanze fattuali (economiche, organizzative oltre che di contingenza); l’associazione ha posto in essere ogni sforzo possibile, garantendo la manutenzione del manto erboso acquistando addirittura la macchina tagliaerba a proprie spese. Invito tutti coloro i quali hanno voglia di mettersi in gioco, di rimboccarsi le maniche con azioni concrete e di parlare con cognizione di causa perche’ occuparsi di sport e di calcio in questo caso, significa non avere altri fini se non quelli di sacrificare il proprio tempo e la propria vita, preventivando un certo dispendio economico per cercare di diffondere la passione per il calcio e di avvicinare i giovani a questo sport con l’orgoglio di portare sempre in alto la citta’ di Ascoli Satriano.” chiude l’ex presidente dell’Ascoli Satriano

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)