Prognosi di 7 giorni. “Calci e pugni da giocatori e dirigenti del Bitonto”. La denuncia del presidente del Monte, Tommaso La Torre

Calci, pugni, ricovero in ospedale e prognosi di 7 giorni. Un finale di gara (il recupero del campionato di Promozione tra Monte Sant’Angelo e la capolista Bitonto dell’altro giorno), da dimenticare per Tommaso La Torre, presidente della squadra garganica, che al termine della partita della sua squadra è stato malmenato da alcuni dirigenti e giocatori bitontini ed è dovuto ricorrere alle cure dei medici che lo hanno tenuto sotto stretta osservazione fino a notte fonda.

Tanta paura, che lo stesso La Torre ha voluto portare all’attenzione, condannando il gesto degli aggressori, ed annunciando che andrà fino in fondo a questa brutta vicenda. Ma il presidente dei garganici non si ferma qui, perché si scaglia contro la dirigenza della squadra del Bitonto rea di avere alzato le mani. “E’ successo un fatto molto grave che mi lascia sconcertato – attacca il presidente La Torre che annuncia le sue dimissioni dal club montanaro -. A fine partita, dopo che ci eravamo già salutati con giocatori e dirigenti, sono stato aggredito nonostante la presenza delle forze dell’ordine”.

“Un’aggressione da delinquenti: se è questo il calcio io mi faccio da parte. In questa stagione con tutte le altre dirigenze abbiamo intavolato ottimi rapporti e tutti sanno quanto ci tenga al rispetto del prossimo io ed il mio staff. Possono esserci anche degli sfottò, che nel calcio ci sono sempre stati, ma mai alzare le mani con pugni e calci. Un giocatore loro mi ha colpito più volte con una serie di pugni facendomi sanguinare vistosamente, un’altro dirigente mi ha preso a calci, un altro mi ha strappato il giacchetto – racconta uno scosso La Torre – poi hanno iniziato a dare calci, pugni, sono caduto in terra, uno soprattutto ha continuato ad infierire su di me. Dopo è intervenuto qualcuno, mi hanno soccorso, poi sono andato all’ospedale dove mi hanno fatto tutti gli accertamenti. Ripeto tutto questo davanti agli occhi dei carabinieri che a stento riuscivano a trattenere questi delinquenti che non si fermavano davanti a nulla”.

La Torre è deluso, medita di lasciare il calcio dopo aver portato il Monte dalla Seconda categoria alle soglie dell’Eccellenza (oggi la sua squadra è terza in graduatoria). “Oltre a questo – accusa sempre La Torre – nessun dirigente della società si è degnato di venire a vedere quello che era successo e a chiedere scusa. Questo è un fatto grave che non può succedere per una partita di pallone. Io non ho fatto nulla, sono stato aggredito ed anche pesantemente. Sono molto amareggiato e deluso. Mi è dispiaciuto anche che nessuno del Bitonto è intervenuto per tutelarmi o mi abbia chiamato in serata. Per quando succedono queste cose, il presidente in prima persona se ne deve preoccupare”. Non è escluso che il presidente del Monte possa denunciare penalmente alcuni dirigenti e calciatori del Bitonto Calcio.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno del 29-3-2014)

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