Dolce, tenero, timido negli spogliatoi e nelle interviste, ma in campo è una forza della natura. Lo abbiamo visto e apprezzato domenica scorsa in GS Sant’Agata-Sammarco (2-0). Sugli spalti gli occhi erano solo per lui: Mohamed Sylla, 1999 dalla Sierra Leone e coccolato a più non posso dai ragazzi e dalla dirigenza del Sant’Agata. Fa il cameriere, la domenica in campo serve “peperoncino” ai malcapitati avversari. Passo felpato, movenze eleganti, testa alta, piede dolce, pronto a farsi pennello, abile come pochi a disegnare parabole su parabole per i compagni. Sylla è uno di quelli che riesce a prendersi il tempo per pensare, decidere, e colpire la palla col compasso. Tesa, puntuale, precisa. Come un vero regista. “Non lo ha scoperto nessuno – dice il presidente Ciccio Carrillo –, un giorno è venuto da noi e ci ha chiesto di giocare al calcio. Bene, un solo allenamento ed è diventato l’idolo dello spogliatoio”. Timido quando gli chiediamo come si trova con quei “matti” dei nostri amici del Sant’Agata. “Felice, tanto felice – ci dice Sylla -, qui ho tanti amici. Bello stare con loro”. Valente, Messaggiero, Ferragonio, Buonomo e gli altri senatori se lo coccolano. “Oltre che essere bravo in campo è un ragazzo dolce, per noi tutti e come un fratello minore, guai a chi ce lo tocca”. Potrebbe spiccare il volo se lo vedesse qualcuno, perchè è davvero bravo. “Questo giocherà in serie C” dicono in coro i compagni di spogliatoio”.