Us Foggia: ecco il perchè della penalizzazione dei tre punti!

La Commissione Disciplinare Territoriale, presieduta dall’Avv. Angelo Lo Vecchio Musti con la partecipazione dell’Avv. Giuseppe Ciarli Conte e dell’Avv. Filippo Moschetti (Componenti), nella riunione del 11 Novembre 2013, ha adottato i seguenti provvedimenti:

nel procedimento

promosso dal Procuratore Federale della F.I.G.C. con nota del 27/6/2012 (prot. N.2069.1/ADS/Segr.) nei confronti di:

– Potito Perruggini, all’epoca dei fatti, Amministratore Unico e legale rappresentante della Soc. U.S. Foggia SpA per rispondere della violazione di cui all’art.30 dello Statuto  della F.I.G.C. in relazione all’art.15 del C.G.S., per avere, con atto di citazione depositato presso Tribunale Ordinario di Foggia in data 23/1/2013, convenuto in giudizio la Soc. Cagliari Calcio SpA ed il sig. Marco SAU per sentire dichiarare la nullità del contratto intercorso fra le parti in causa e, in via gradata, dichiararsi  la intervenuta risoluzione del contratto de quo per colpevole inadempimento del Cagliari Calcio SpA;

– della società U.S. Foggia SpA ex art.4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva  a titolo di responsabilità diretta per la condotta posta in essere dal proprio legale rappresentante sig. Potito Perruggini che ha azionato la propria pretesa innanzi alla autorità giudiziaria ordinaria in difetto di esperimento dei mezzi previsti dall’ordinamento sportivo, ed in particolare senza la devoluzione della questione alla competente Commissione Tesseramenti, nonostante la reiezione della richiesta di scioglimento del vincolo della clausola compromissoria.
FATTO
In data 21/3/2013, alcuni quotidiani sportivi, riportavano la notizia che la U.S. Foggia spa, aveva promosso un’azione giudiziaria contro la società Cagliari Calcio spa al fine di ottenere la declaratoria di nullità (ed in subordine di risoluzione) del contratto di trasferimento  del calciatore Marco SAU con tutte le conseguenze connesse e relative alla invalidità di tale trasferimento.

Le indagini disposte dalla Procura Federale della FIGC, acclaravano che –in effetti- con atto di citazione del 23/1/2013 l’U.S. Foggia spa, aveva effettivamente adito la Magistratura ordinaria per ottenere –nei confronti della Cagliari Calcio spa-, la declaratoria di invalidità del succitato  trasferimento del calciatore  SAU, così violando la clausola  compromissoria prevista dall’art.30 dello Statuto Federale  della F.I.G.C.
Sulla base degli accertamenti eseguiti  dall’inquirente, la Procura Federale, con la su menzionata nota del 27/6/2012, deferiva a questa Commissione  le parti  innanzi menzionate, per rispondere  delle violazioni loro contestate.

Verificata la regolarità delle comunicazioni di rito, con racc. a.r. del 14/10/2013, la Commissione Disciplinare Territoriale Puglia, disponeva la convocazione dei deferiti  e del rappresentante della Procura Federale, per l’udienza  dell’11/11/2013, alla quale  comparivano:

-l’avv. Nicola Monaco per la Procura Federale;

-il sig. Perruggini Potito in proprio e nella qualità  di amministratore Delegato della soc. U.S. Foggia spa, assistito  dall’avv. Gianfranco Corsini.

Dichiarata chiusa la fase istruttoria dibattimentale, prendeva la parola l’avv. Monaco  per la Procura Federale, il quale dopo  breve discussione chiedeva affermarsi la responsabilità dei deferiti ed infliggere loro le seguenti sanzioni:

-per il sig. Perruggini Potito, la inibizione  per la durata di anni 1 (uno);

-per la soc. U.S. Foggia spa, la penalizzazione di 3 (tre) punti in classifica (da scontarsi nella corrente stagione sportiva), oltre all’ammenda di €15.000,00 (quindicimila).
MOTIVI DELLA DECISIONE

Ritiene la Commissione che, sulla base della istruttoria espletata, e della documentazione acquisita  (peraltro non contestata e riconosciuta dagli stessi deferiti), non possano sorgere dubbi sulla avvenuta violazione –da parte dei deferiti- della clausola compromissoria di cui all’art.30 della Statuto Federale.
Né può trovare accoglimento la richiesta  di assoluzione piena, così come enunciata dal difensore degli incolpati attraverso tesi – ancorchè acute ma non condivisibili – secondo cui il vincolo costituito dalla clausola compromissoria di cui all’art.30 dello Statuto Federale, non sussisterebbe e comunque non sarebbe applicabile, versandosi in tema di rivendicazioni di natura altamente e squisitamente economica, che andrebbero decise  sulla base di norme statuali sovraordinate a quelle  convenzionali e di giustizia sportiva della FIGC.
Aldilà infatti dagli effetti di natura economica, (che possano derivare dalla invalidità  ed irregolarità presunta del trasferimento del calciatore SAV dall’U.S. Foggia spa al Cagliari Calcio spa), la contestata violazione della clausola compromissoria –secondo la normativa federale vigente- trova il suo fondamento  nel mero ricorso – non autorizzato- alla giurisdizione statale, in deroga al vincolo di giustizia (art.30 Statuto Sociale), che prescinde totalmente dalla fondatezza  (o meno) del merito e/o del contenuto dell’azione giudiziaria promossa senza autorizzazione.
Risultano peraltro acquisite al processo, sia la nota del 24/4/2012 della U.S. Foggia spa con cui è stata chiesta la “risoluzione” (rectius “l’autorizzazione” n.d.r.) di deroga al vincolo di giustizia; che  la nota del 27/6/2012 FIGC di diniego all’autorizzazione di  tale deroga; anche se di quest’ultima nota i deferiti ne contestano  la ricezione.
Pur facendo infatti momentanea astrazione dalla fondatezza  di tale ultimo rilievo, sta di fatto che la U.S. Foggia spa,  con la sua nota del 24/4/2012 di richiesta di deroga al vincolo di giustizia, ha mostrato di avere  perfetta conoscenza della  normativa federale che regola la materia e le ragioni  per le quali non avrebbe potuto  e dovuto adire l’autorità giudiziaria ordinaria,  -fintanto che non avesse ottenuto l’autorizzazione richiesta-, sussistendo tutti i presupposti per ottenere dalla Commissione Tesseramenti, l’accertamento e la verifica delle presunte irregolarità sul tesseramento del calciatore SAU, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt.47 e segg. C.G.F. il cui procedimento l’U.S. Foggia spa, incomprensibilmente, non ha ritenuto di instaurare.
Né può sostenersi che con la promozione del giudizio dinanzi al competente organo giurisdizionale dello stato, si siano fatti valere diritti diversi da quelli della invalidità del trasferimento, dal momento che, le conclusioni rassegnate dalla U.S. Foggia spa con  l’atto di citazione del 23/1/2013, fanno esplicito ed unico riferimento alla declaratoria di nullità del trasferimento (lett. A); alla risoluzione  del contratto di trasferimento (lett.B); per poi da ultimo (assurdo a dirsi) “…..ordinare – in ogni caso – che venga eseguita presso la FIGC (del tutto estranea al procedimento de quo n.d.r.) la variazione delle prestazioni lavorative sportive del calciatore Marco SAU dal Cagliari Calcio SpA all’U.S. Foggia spa …..” (testualmente).
Richieste che – a ben vedere- avrebbero trovato le più ampie  risposte nel doveroso  e necessario  processo da instaurarsi – e non instaurato – presso la Commissione Tesseramenti della FIGC.

Per tutto quanto innanzi esposto, va dichiarata la responsabilità  dei deferiti che vanno puniti come da dispositivo.
P.Q.M.
la Commissione Disciplinare Territoriale Puglia dichiara:

affermarsi la responsabilità dei deferiti, e per l’effetto infligge agli stessi le seguenti sanzioni (nel rispetto dei minimi edittali);
al sig. Perrugini Potito la inibizione per la durata di anni 1 (uno);
alla U.S. Foggia spa (3a Ctg. FG Matr. 913793) la penalizzazione di 3 (tre) punti in classifica da scontarsi nella stagione sportiva corrente, oltre alla ammenda di € 2.000,00 (duemila).

Così deciso in Bari nella Camera di Consiglio della Commissione Disciplinare Territoriale  Puglia dell’11/11/2013.

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