Sporting Ordona: un bagno di umiltà ed imparare a non soffrire

Un bagno d’umiltà ed un monito valido un anno intero: imparare a non soffrire. Il messaggio del tecnico Antonio Lomuscio alla truppa dello Sporting ordona, che militerà in Promozione pugliese, poggia su due pilastri. Il tecnico bada al sodo, evita giri di parole eccessive.

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Il suo organico deve fare di necessità virtù. E’ scritto nel suo dna, nella sua storia. Inutile sognare le stelle se il cielo è casa d’altri. Lomuscio sa bene qual è lo spartito da recitare. Si gioca domenica dopo domenica, punto. Si soffre, magari non come l’anno scorso. L’obiettivo è quello: evitare voli pindarici. Il tecnico vuol trasmettere un cambio di mentalità ai suoi. Sul piano tattico in primis, ma soprattutto mentale. Non c’è scritto da nessuna parte che i campionati si vincono sulla carta ed allora tutto è possibile. Il riferimento è chiaro verso quelle società che hanno già lanciato messaggi di vittorie del campionato (il Martina in primis). La sua squadra deve imparare a guadagnarsi la tranquillità. Ecco perchè la coppia Lomuscio (tecnico)-Tarantino (presidente) ha già le idee molto chiare sul modo in cui farà lavorare i suoi. “Lavorerò molto su concetti tattici di base – spiega Lomuscio – tanti problemi in Promozione nascono lì, perchè chi va in campo gioca senza idee. Bisogna saper stare in campo, c’è poco da fare.

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Si impara ad ogni età, basta applicarsi. I ragazzi lo sanno, ormai mi conoscono.” Poche distanze, ripetute al massimo sui cento metri, esercizi con palla volti a migliorare doti di resistenza alla velocità. E poi tanta tattica, per quanto possibile. Ecco la ricetta del tecnico dello Sporting Ordona, Antonio Lomuscio. “Non posso caricare troppo i ragazzi – conclude – il lavoro atletico va anche pensato in base ai lavori che fanno. C’è gente che arriva al campo dopo giornate asfissianti, sono da ammirare per la loro passione. Non faccio distanze, le ripetute le farò due volte l’anno. Lavoro più sui cambi di ritmo e con lavori che prevedono l’utilizzo della palla. Si cerca l’intensità e i ragazzi si divertono, dopo un giorno di lavoro hanno bisogno di svagarsi. Non senza applicare semplici concetti tattici, ma non sono oppressivo. Abbiamo un gruppo solido. Concludere bene la preparazione sarebbe già un bel risultato. Mettiamoci in marcia, sarà un lungo cammino.” Per il presidente Tarantino un anno da vivere sereno, tranquillo, senza troppi pensieri.

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Nè angosce nè ambizioni. Lo Sporting si prepara alle prime fatiche sognando il limbo della classifica. Lontano dalle risacche ma anche dai piani troppo alti. Non ha senso volger lo sguardo troppo all’insù. Certo, a chi non piacerebbe. Ma c’è il buonsenso di mezzo, il presidente Tarantino lo spiega chiare lettere. “Va bene così, questa è la nostra dimensione.”. Mascia, Piscopo, Sementino, D’Introno e soci lavorano con armonia. Intanto potrebbe aggregarsi alla ruppa anche il centrocampista Rosario Conte, che ha sulle sue spalle campionati di Eccellenza con il Cerignola ed altre squadre. Eppure dalla carta al campo il passaggio di consegne non è docile, anche per chi, lungo la carriera, una certa storia l’ha costruita.

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