Apricena. Romagnoli e la società. “Andiamo avanti per la nostra strada. Ripartiamo e non ci arrendiamo”

L’Apricena fa mea culpa. Orgoglio e rammarico, nelle ultime ore, fanno a cazzotti da queste parti dopo aver buttato letteralmente all’aria i play-off nel campionato di Promozione con la sconfitta casalinga (2-3 per il Polmnia) nell’ultima gara del torneo davanti ai propri sostenitori. Ma si sa, il calio è bello anche per questo: imprevedibile. E quando sembra che hai in tasca l’obbiettivo da raggiungere, di colpo il sogno può svanire. E‘ successo questo per la squadra del presidente Antonio Romagnoli che, per quanto fatto nella stagione, meritava ampiamente la semifinale play-off. Rammarico per quello che poteva essere, orgoglio per quello che di buono si è fatto. Ed in effetti il ritmo impresso della squadra apricenese al campionato negli ultimi tre mesi, lasciava presagire un finale di torneo foriero di successi, di gioie da cogliere come i grappoli d’uva durante la vendemmia.

Un finale di campionato aureo che avrebbe dovuto, nei piani, essere il principio, la pietra miliare di un progetto che, almeno nelle intenzioni, punta a migliorare e non poco la dimensione del calcio ad Apricena dopo l’inaugurazione del nuovo impianto. Così non è stato. Il progetto si è squagliato come neve al sole. Qualcosa non ha funzionato. Colpa di qualcuno, di tutti e di nessuno. “Abbiamo sentito molto la gara – dice il presidente Antonio Romagnoli cercando di difendere i suoi -, nella voglia di vincerla, l’abbiamo persa. Però l’arbitro ci ha messo anche del suo”. Nonostante la delusione ad Apricena non mollano e sono pronti a scommettere ancora sul calcio.

Anche il sindaco Antonio Potenza (presente alla gara), non molla. “Il momento è psicologicamente difficile, ma contiamo di uscirne -dice il primo cittadino -, siamo sempre stati una bella famiglia qui. Uniti, usciremo da questa gara storta sotto ogni punto di vista. Ma non nascondo di avere qualche sassolino nella scarpa”. Ed allora si volta già pagina, come sempre, d’altronde, quando qualcosa non va per il verso giusto. L’estate sarà periodo di lavoro alacre, di ricostruzione, di tessitura di una tela che deve riprendere il suo fascino, il suo blasone. “Abbiamo pagato tanto in infortuni – conclude il patron Romagnoli -. Tante situazioni non sono andate come avremmo voluto – prosegue – abbiamo provato a far calcio in maniera diversa. Ma non importa: , questa città merita campionati importanti e non faremo di tutto per regalare categorie di prestigio ai nostri tifosi”.

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