Progressiva ma costante, lenta ma senza intoppi. L’ascesa del Cagnano, ad un solo punto dalla vetta del torneo di Terza categoria, non si ferma: virtù e pazienza s’incontrano, sulle rive del Lago di Varano. La lungimiranza s’è fatta progetto: non più scontato motto sulla bocca di tanti, ma pingue raccolto di un lavoro portato avanti con tanta passione. Il campionato di oggi è figlio delle scelte di ieri.

Dolorose, alcune. Magari imposte da una situazione non felice cui era necessario porre rimedio. Anche ridimensionandosi a livello di prima squadra. Passo obbligato compiuto, però, con l’occhio di chi sa sempre dove dirigersi. Quel Cagnano di quelche tempo fa non era altro che l’inevitabile passaggio alla vicecapolista di oggi. Giovane, eppur tosta da morire. Fatta in casa per gran parte, impreziosita dove serve da gente di esperienza. Rigenerata completamente dalla nuova dirigenza. Oggi il cagnano ha il futuro in casa: un nutrito gruppo di leve del vivaio giunte in prima squadra, lo zoccolo duro che cementa lo spogliatoio.

La bravura è stata, in buona sostanza, quella di aver creduto nel blocco di giovani da allevare, ora esplosi, e di aver creato il contesto ideale per inserire, progressivamente, quei giocatori d’esperienza senza dei quali è difficile anche solo ipotizzare una crescita dei giovani travasati nel calcio dei grandi. Sarà pur vero che il primato ad un passo (solo un punto) non è un verdetto definitivo, ma una cosa è certa: c’è più di una ragione che il Cagnano abbia ricreato le basi per riproporsi a certi livelli nel dilettantismo. Magari, già da quest’anno con la promozione alla categoria regionale. Domenica prossima la trasferta in casa dell’Orsara. I biancorossi attendono un passo falso della capolista Real Zapponeta per balzare in testa.