Il Carpino ci ha preso gusto e non vuole fermarsi. Stefania: “Questa squadra sa quello che vuole”

Il Carpino, nel campionato regionale di Seconda categoria, è tosto come non mai. Matricola terribile, ancora inquadrata nei crismi della sorpresa di stagione, ma ormai nemmeno troppo. Non fosse per quella partita persa a tavolino (impiego di un calciatore squalificato), la compagine del presidente Matteo Sardella sarebbe ad un solo punto dalla vetta.

Tradotto nel linguaggio degli addetti ai lavori di Carpino: salvezza più vicina, meno venticinque punti ad occhio e croce. Scaramanzia mista a buonsenso. Bene ce ne sia, ma che gran inizio, per l’undici di Carlo Stefania. Voleva imparare a lottare in categoria: lo fa alla grande. Voleva risposte, magari subito: le ha avute. Certo, per la continuità e per le certezze, bisogna ripassare più avanti. Ma l’esordio, alla storica in Seconda, è da mille e una notte. Forse il trono sarà di altri.

Ma la sfida si fa serrata. In tre punti c’è mezzo girone. Più equilibrato di così. I garganici stupiscono ancora. A braccetto con le squadre che hanno un organico tre, quatro volte più forte sulla carta con grandi nomi di categoria. In Seconda categoria c’è chi vuol la festa e chi la guasta come il Carpino, preparando la sua privatamente. Nei salotti bene c’è lotta di classe: curioso vedere chi la spunterà. Per ora, al bianco e al nero degli smoking, è preferito quello della squadra garganica che, a quanto pare, è dura a morire. Meglio il casual che il vestito del signorotto, per ora. E domenica prossima la trasferta in casa del Troia.

“Questa squadra sa quello che vuole ed affrontare col piglio giusto ogni partita – dice il tecnico Stefania -. Questo è un grande gruppo. Gli obiettivi? Questa squadra farà divertire”.

Domenica altro incontro che sembra molto impegnativo: si va in casa del Troia e la dirigenza con Orazio Sacco, Michele Zurlo, Massimo Anania, Domenico Di Mauro, Michele D’Antuono e Cosimo Valentino non vogliono assolutamente fermarsi. Una società, quella del Carpino, che fa forza sulla volontà di indossare la maglia della squadra della propria città da parte dei ragazzi del posto

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