Cerignola. Giuseppe Grieco commosso. “Il mio si chiamava e si chiama ancora calcio”.

Giuseppe Grieco non fa più parte del Cerignola. Il calciatore sulla sua pagina Facebook ha ringraziato tutti. Ecco il suo scritto.

“Ho sempre pensato che ognuno di noi, sin da piccolo, è chiamato ad inseguire un sogno. Il mio si chiamava e si chiama ancora calcio – scrive Grieco -. Per rincorrerlo, piccolino com’ero da bambino, ho dovuto imparare in fretta che dribbling e tiri ad effetto alla Holly e Benjii non mi sarebbero bastati. Quando scendevo in strada, a giocare tra i grandi, la palla neanche me la passavano: toccarla non era poi così scontato. Gli anni del garage e del vicolo passarono veloci, mentre correvo a perdifiato tra la spensieratezza di un goal e la delusione di un ginocchio sbucciato: sarebbero state sculacciate? Poco importava, del resto la fine del mondo era solo perdere il pallone, o peggio ancora la partita sotto casa.
Ma poi cresci – rimarca Grieco -.
Del resto, nella vita di un calciatore che molti pensano facile da sempre e per sempre, ci sono invece anche quei momenti bui che speri di non attraversare, che ti cambiano dentro e non sempre in meglio.
Annate storte, infortuni, retrocessioni…insomma grandi amarezze.
Il calcio è questo – conclude Grieco -.
Un ringraziamento dal profondo del cuore a chi ci ha sostenuti veramente
Un grazie anche a chi ha “sperato” che avvenisse questo episodio, con la fortuna che possiate crescere umanamente.

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