Se il calcio fosse un’opera teatrale, il portiere Giovanni Stango sarebbe un primattore. Non ci sono dubbi, il personaggio merita l’investitura e con le sue parate ha fatto impazzire tanti attaccanti. Col numero uno sulle spalle, l’esperienza che gli brilla negli occhi, l’istinto felino di chi arriva un secondo prima degli altri: un “GATTO”. Perchè Giovanni Stango è uno di quelli per cui vale il prezzo del biglietto. Per i compagni è una certezza, un rifugio, una speranza dura a morire. Per gli avversari è l’incubo, la saracinesca, il muro umano da attraversare. Ogni volta che scende in campo lascia il segno. Non c’è partita in cui non regali spettacolo, specie quando l’avversario è di quelli tosti. Stango che vola, stacca, plana, si rialza, scatta, balza ovunque, come una molla. Anche in allenamento, dove Stango soffre, si spreme, affina l’arte. Lui che para l’impossibile, che spazza l’area, che arringa la squadra, con l’enfasi spesso illogica dei numeri uno: UN BEL 10!

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)