Finale Coppa Italia. Un Vieste tutto cuore sfiora l’impresa di vincere il trofeo. Tabellini e cronaca

Sfiora l’impresa da annali del calcio l’Atletico Vieste che vende cara la pelle cedendo la Coppa Italia regionale di Eccellenza al Casarano solo ai calci di rigore, dopo aver rimontato il doppio svantaggio in inferiorità numerica. I ragazzi di Massimo Olivieri hanno dato tutto, e anche di più, uscendo vincitori morali di una gara che li ha visti apparentemente sconfitti per ben due volte; ma caparbietà e orgoglio hanno consentito a Rocco Augelli e compagni di ritornare in partita e sfiorare addirittura il colpaccio con Perlangeli a fine primo tempo supplementare il cui tiro dal limite ha sfiorato il palo. Ma la favola, per una volta, non ha avuto il lieto fine sperato, e ha visto festeggiare i giocatori del Casarano, più freddi e precisi dal dischetto.

Casarano Calcio: Leopizzi, Margagliotti (2 s.t.s. Alemanni), Giannuzzi, Ruggiero, Mirabet, Calabuig, Regner (35st Mignaco), De Pascalis (44pt Marzo), Salvadore, Marinelli. A disposizione De Marco, Stechina, Lezgano, De Razza. Allenatore Alessandro Longo

Atletico Vieste: Piccolo, Paolo Augelli (20st Morra), Stranieri, Silvestri, Campanella, Mandorino, Rocco Augelli, Grieco (13st Perlangeli), Salerno, Colella, Ricucci. A disposizione Muscato, Iaia, Simone, Rubino, Gentile. Allenatore Massimo Olivieri

Arbitro Giorgio Vergaro di Bari, assistenti Pierluigi De Chirico di Barletta e Giulio Baldassarre di Taranto (quarto uomo Domenico Mallardi di Bari).
Reti: 10pt, 17pt Marinelli (C), 34pt R. Augelli (V) su rigore, 2st Marinelli (C) su rigore, 22st R. Augelli (V), 41st Morra (V).
Sequenza dei calci di rigore: Mirabet (C): alto – R. Augelli (V): parato – Ruggieri (C): rete – Colella (V): parato – Marinelli (C): rete – Perlangeli (V): alto
Ammoniti: Piccolo, Mandorino, Morra, Stranieri e Salerno (V), Calabuig, Regner, Giannuzzi e Margagliotti (C)
Espulso Campanella (V) per fallo da ultimo uomo

Su un campo (il “De Bellis” di Castellaneta) non degno di ospitare una finale di Coppa Italia, più simile ad una aiuola mal curata che ad un manto erboso su cui dover giocare a calcio, i salentini sbloccavano il risultato dopo soli 10 minuti con un gol di Marinelli, tra le proteste dei viestani: lancio in area dalle retrovie, scontro aereo tra il portiere Piccolo e il bomber argentino (ai più apparso falloso), e rovesciata dello stesso sudamericano per spedire in rete la ribattuta.

Al quarto d’ora i viestani si costruivano l’opportunità di pareggiare ma il piattone di Salerno su cross da destra di un indemoniato Rocco Augelli attraversava l’intero specchio della porta per spegnersi dalla parte opposta.

Gol mancato, gol subito: cross dalla trequarti di destra, incornata in tuffo di Marinelli e raddoppio salentino.

Una doccia fredda difficile da smaltire, che avrebbe messo ko qualunque altra squadra. Non l’Atletico Vieste. Poco dopo la mezz’ora, infatti, il solito Rocco Augelli costringeva Calabuig ad atterrarlo in area obbligando il sig. Vergara di Bari ad assegnare il calcio di rigore che lo stesso attaccante viestano realizzava, dimezzando lo scarto e riaprendo un match apparentemente già chiuso.

Nonostante il tentativo di mister Longo di bloccare l’inventiva dell’Atletico facendo in modo che Colella venisse seguito a vista sin da quando è uscito dal sottopassaggio, erano i garganici a condurre il gioco affidandosi alle discese di Paolo Augelli (in dubbio fino alla fine del riscaldamento) e di Stranieri, o alle sponde di Salerno per Rocco.

Al ritorno dagli spogliatoi, la gara tornava a sorridere sul versante salentino, quando Campanella atterrava Gennari al limite dell’area di porta: rigore ed espulsione. Inutili le proteste viestane per una sospetta posizione di fuorigioco dell’attaccante. Marinelli non falliva dal dischetto mettendo a segno la tripletta che pareva aver chiuso le ostilità.

Ma era quello il momento in cui saliva in cattedra il carattere e l’orgoglio viestano: sotto di due reti e con l’uomo in meno, cercare l’impresa non costava niente! Olivieri toglieva Grieco e Paolo Augelli mandando in campo Perlangeli e Morra, sostituendo un centrocampista e un difensore con due punte. La ricerca della storica rimonta passava per un inedito quanto spregiudicato 3-3-3 che dava i suoi frutti a 22mo quando Rocco Augelli approfittava di una leggerezza difensiva per ficcare il piedino tra le tante maglie bianche del Casarano e sorprendere Leopizzi in uscita mandando la sfera contro il palo lontano, quindi in rete.

Con il risultato non più tanto al sicuro, i salentini cercavano la via della quarta rete ma si trovavano davanti gli insuperabili Silvestri e Mandorino, e il portiere piccolo in particolare stato di grazia. Proprio Piccolo si esibiva in una serie di interventi salva-risultato, prima su tiro di Marzo dalla distanza e sulla ribattuta sottomisura di Regner (uno degli 8 argentini in distinta) e poi su Gennari.

Arginate le offensive avversarie, l’Atletico tentava qualche sortita offensiva, e in una di queste, al 41mo, giungeva la rete dell’insperato quanto clamoroso pareggio: Rocco Augelli conquistava palla a centrocampo, approfittava di una prateria per giungere palla al piede al limite dell’area dove serviva l’accorrente Morra che di prima intenzione trafiggeva Leopizzi in uscita. L’attaccante viestano bagnava col gol il suo ritorno in campo dopo un mese di stop per infortunio, e mandava in estasi gli oltre 200 tifosi giunti da Vieste con un paio di autobus e numerose automobili private.

Nei supplementari si assisteva ad un assedio da parte dei salentini, ma il rivisitato scacchiere garganico divenuto un 4-4-1 non lasciava grandi chance agli avversari, nonostante la presenza di 5 under in campo, 4 dei quali nel reparto difensivo (Piccolo, Stranieri, Mandorino e Ricucci). A pochi secondi dalla fine del primo supplementare Perlangeli aveva la palla buona da scaricare nella rete dal limite ma il suo tiro solleticava il palo alla sinistra di Leopizzi, immobile spettatore.

Le fatiche dei viestani, costretti a giocare in inferiorità numerica su un campo indecente, si facevano impietose durante la lotteria dei rigori, quando tre sbagli su tre regalano il trofeo ai salentini: Rocco Augelli e Colstemma Atletico Viesteella parati, Perlangeli tirava alto. E dire che il primo a sbagliare il penalty era stato Mirabet, che spediva alto sopra la traversa il primo rigore dei suoi.

A fine gara, mister Longo si è complimentato con l’Atletico Vieste per le doti tecniche e soprattutto caratteriali messe in mostra in questa finale. Per il Casarano si aprono le porte per disputare la fase nazionale, solitamente inaugurata con un triangolare composto dalle rappresentanti di Basilicata e Campania.

 

Sandro Siena

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