Finalmente il Carapelle. La squadra foggiana gonfia il petto dopo il successo con l’Uc Bisceglie. “Restiamo calmi”

Nel 2-0 inflitto domenica scorsa all’Uc Bisceglie si è rivisto il Carapelle cinico, pragmatico, quadrato. Un avio così, così, ma ora l’undici di Celeste Ricucci pare avere la scorza dura: lo dice la classifica, lo ribadiscono moltissimi tra gli addetti ai lavori.

Il piazzamento ai play-off, obiettivo stagionale, può essere alla portata di Stango, Calaprice, Prencipe e Pipoli. I rossoblu ci credono ma ora bisogna avere un tabellino di marcia con qualcosa in più. “Questo gruppo ha saputo fare quadrato quando mancavano i risultati. Ma non molliamo nulla, sapremo fare di necessità virtù” dice Ricucci.

La squadra comincia a rispecchiare il carattere dell’allenatore e del presidente Mario Tarantino: non molla mai. “Dobbiamo mantenere questa mentalità, alla lunga può fare la differenza” ripete all’infinito il tecnico Ricucci. Il Carapelle punta in alto: cosa servirà per rimanere agganciati al treno che conta? “Mantenere la mentalità della gara di domenica scorsa – conclude -, e sperare di non perdere altre pedine importanti. 

Sementino, Mascia, Abruzzesee  Monaco non possono più sbagliare. D’altronde il tecnico vuole una squadra cinica. “Grande partita domenica  – commenta – siamo partiti con lo spirito giusto e tanta intensità, come avevo chiesto. Avevamo le idee chiare, e siamo così riusciti ad aver la meglio su una squadra senza dubbio più quotata di noi”.

Ricucci è uno che pretende molto, vuole la cultura del lavoro. Se c’è da fare venti minuti in più di allenamento li fa, i ragazzi devono capire che questa è la strada da seguire. Ed ora Ferrantino, Tarantino, Veneziano, Ciccone e Icobone vogliono continuare a salire. “Le potenzialità ci sono, dobbiamo coltivarle per dieci mesi, il segreto è tutto lì” conclude Ricucci.

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