Foggia Incedit pronta ad essere protagonista anche in Prima. Società già al lavoro

Anche in Prima categoria, i “canarini” del capoluogo non vogliono affatto fermarsi. Dopo il passaggio dalla Terza alla Seconda categoria e la vittoria dello stesso torneo di un paio di settimane fa, la compagine del tecnico Enrico Lasalandra sarà protagonista anche in Prima categoria nella prossima stagione. Ed allora è già partito il lavoro di semina. Paziente, oculato.

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foggia incedit Nico PalatellaPiedi per terra e sguardo che scruta l’orizzonte: il Foggia Incedit in Prima categoria, sarà una matricola, quella del diesse Nico Palatella, lungimirante. Una squadra ed una società che s’appresta a programmare fin da subito la stagione all’insegna della voglia di fare bene. Qualcuno parla di ambizioni di passaggio di categoria, qualcuno sorride sotto il baffo, confidando che si può fare. Sulla ragione dell’uno o dell’altro s’esprimerà il campo, insindacabile giudice, ma tra corsi e ricorsi un dato è certo: sarà una squadra, sbarbata, giovane, muscolare, guidata da poche, solide colonne. I simpatizzanti vorrebbero, almeno nei desideri di oggi, qualcosa in più di una Prima categoria. Ma non è tempo di previsioni.

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foggia incedit 23-4-18La squadra attuale va educata, plasmata. Mister Lasalandra lo sottolinea. Servirà l’elmetto, sarà guerra di trincea. Logorante, forse. Ma non per questo deve spaventare. Ci saranno sicuramente nuovi innesti – spiega l’allenatore -, dobbiamo conoscerci, trovare un equilibrio nello spogliatoio ed in campo, ma c’è già un’ottima base.” Nei pensieri, un solo obiettivo: la salvezza ad ogni costo in un campionato, quello di Prima categoria, che potrebbe vedere la presenza di squadre blasonate come Monte Sant’Angelo ed Ascoli appena retrocesse. “Sì, non possiamo guardare oltre – conclude – ci suderemo tutto quanto, sarà un campionato di grande maturazione. Servirà pazienza, ma lo spessore di questi ragazzi mi conforta. Lotteremo insieme. Non mi importa come ci salveremo: conta centrare l’obiettivo, punto e basta. Costi quello che costi in termini di fatiche”. 

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Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno del 9-5-18)

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