Questione d’amore. L’amore vero, sincero, incondizionato. Se c’è un filo conduttore che unisce Danilo Ferragionio, 38 anni e non sentirli, al gruppo del GS Sant’Agata è l’attaccamento ai colori sociali, al presidente alla dirigenza. Ferragonio è un innamorato della causa, del suo stendardo, dei suoi colori. E’ una sorta di factotum, uomo versatile che poco si presta ai giri di parole per badare dritto al sodo, al concreto operare. Se il calcio pulsa è anche merito suo. E’ lui la mente in campo di questa squadra: architettato per programmare il lancio del pallone, per metterla dentro. Ha avuto la possibilità di calcare campi importanti, tra i professionisti, poi si sa com’è il calcio.

Pallone, ma non solo. Il progetto  prevede anche una serie di iniziative che mettono al centro i ragazzi della squadra. “Questo è un grande gruppo – dice Ferragonio -, io qui mi ci diverto.” Poi sul campionato di terza categoria.   “Vogliamo farci rispettare, quello sì – sentenzia – ma di certo non fissiamo un traguardo dopo poche giornate. Quest’anno abbiamo migliorato la rosa, ripartiamo sicuramente da una solidità non da poco. Starà poi a mister Sollazzo trovare le alchimie giuste”. Sul futuro. “Giocheremo col sorriso, provando a lavorare la palla come piace a me, nei limiti del possibile – rimarca Danilo Ferragonio -. Spero che sia l’inizio di una stagione in grado di regalare emozioni e soddisfazioni alla nostra dirigenza e al nostro amato presidente, che di certo le merita. Io, farò del mio meglio, statene certi”.

Numeri che certificano la maturazione di un grande calciatore che ha sfiorato il cielo con un dito e che anche a 38 anni ancora non ha espresso tutto il potenziale. Colpa di circostanze non sempre favorevoli. “Qui ho ritrovato serenità e fiducia. La base imprescindibile per allenarsi come si deve e perché vengano certe giocate. I gol?  Vivo per il gol. Sono partito bene, la forma è soddisfacente. Su di me ci sono delle responsabilità, investiture che mi responsabilizza. Mi auguro di contribuire alle gioie sportive di un Sant’Agata in crescita” conclude Danilo Ferragonio