Il Monte ora sogna. Il podio è lì e domenica il derby con il Gargano calcio. Da vincere!

E’ un MOnte che piace, che conquista. Superato anche lo scoglio dello Sporting Altamura ora la squadra di Riccucci si prepara al derby di domenica prosisma ocn il Gargano calcio (si gioca il 29).

Ma qual’è il segreto di questo organico?

Probabilmente, sta nella proporzionalità inversa tra proclami e realtà. Lo scorso anno, l’ambizione, la consapevolezza di avere una rosa da grandi numeri, quest’anno, come un bimbo che impara sbagliando, inseguito dai rimbrotti genitoriali, l’undici di celeste Ricucci ha saputo trovare la dimensione giusta per arrivare ai vertici.

Poche parole, l’umiltà prima di tutto, l’attenzione rivolta al campo, al solo calcio giocato.

A fari spenti, il Monte Sant’Angelo ha stupito tutti. Ora non ci si può più nascondere: la classifica parla da sola. Ma a smorzare eccessivi entusiasmi, ci pensa un saggio Riuccci, timoniere della compagine del presidente Tommaso La Torre, il quale ammonisce:

 

“Farà la differenza lo spirito con cui affronteremo le prossime gare. Non ci possiamo permettere cali. La società ha operato bene e i ragazzi, che giocano insieme da due anni ormai, hanno dimostrato di aver legato e di aver costruito un gran gruppo, che alla lunga ha fatto la differenza”.

 

E poi.

“Qui, sia chiaro, tutti vogliono divertirsi. Però c’è anche il momento in cui serve la massima serietà, e in questo i ragazzi si sono dimostrati maturi. Ecco, se devo scegliere un fattore, dico la maturità del gruppo, e la mentalità vincente che abbiamo saputo costruire nel tempo. Il Monte attuale è una gran società. Penso che chiunque sia stato qui, o sia venuto in contatto con la nostra realtà, lo possa confermare. Tutti i dirigenti sono competenti, hanno la giusta dimensione del calcio, sono disposti al confronto, lasciano lavorare in tranquillità. Se c’è un gran gruppo è merito anche loro, è merito della loro disponibilità e della loro capacità di esser sempre presenti. Qui non ci manca nulla, perciò non posso che ringraziare l’interà società”.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

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