Il Pescara punta sull’apricenese Antonio Matera quest’anno alla Fidelis Andria.

Il Pescara punta Antonio Matera. Repetto e Pavone hanno individuato nel giovane centrocampista dell’Andria un obiettivo importante per corroborare la pattuglia in dote a Massimo Oddo con un giocatore di grande prospettiva (vicinissimo Barba, inoltre, piacciono sempre Dezi, il favorito, e Vacca). Classe 1996, è stato tra i grandi protagonisti della Fidelis Andria ed è stato premiato come il miglior centrocampista della Serie D. L’Entella, in tempi non sospetti, aveva chiuso per il suo acquisto: era tutto stabilito, ma la retrocessione dei liguri ha rimesso ogni cosa in discussione grazie alla presenza di una clausola presente nel contratto che vanifica l’accordo di gennaio siglato con tanto di firme. Tutto chiarito? No, perché qualora i liguri venissero ripescati potrebbe tornare tutto in bilico. Ma ora ci sono tanti club su di lui, dal Livorno al Pescara. Il suo agente è Vincenzo Pisacane, procuratore che con il club biancazzurro ha concluso più di un affare e che vanta solidi rapporti con Sebastiani.

Mezz’ala di qualità, ma impiegabile anche come trequartista o in altri ruoli del reparto mediano, il rendimento di Matera è sempre stato altissimo. PescaraSport24 lo ha contattato in esclusiva per capire di più dell’interesse pescarese e per conoscerlo meglio.

Nato a San Severo ma cresciuto ad Apricena, con l’Andria ha totalizzato 30 presenze condite da 5 gol. Non male per un giovanissimo che ha militato anche nel Barletta ed ha sostenuto anche un provino a Trigoria con la Roma.  “Era andato tutto bene, ma si profilava un anno in Primavera ed ho preferito rimanere ad Andria in prima squadra”, ci racconta. “Mi sembrava un passo indietro tornare a giocare con coetanei anche se in club importante”. L’interesse del Pescara lo lusinga: “Per me Pescara sarebbe una delle soluzioni migliori possibili”, dichiara Matera a PescaraSport24, “sarebbe anche vicino casa mia! Al di là di questo, è idea graditissima, ma l’importante per me sarà continuare a dimostrare quanto valgo, a prescindere dalla squadra dove andrò. Alcune amicizie in comune mi hanno parlato dell’apprezzamento del direttore Pavone nei miei riguardi e la cosa non può che farmi piacere”.

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