Incredibile a Lesina: l’Alexina sistema il campo e l’amministrazione se lo riprende.

LESINA – Non ci ha fatto una bella figura l’amministrazione comunale di Lesina con a capo il sindaco Pasquale Tucci dopo la revoca della gestione del campo sportivo all’Alexina Lesina (che milita nel campionato di Prima categoria e che ha girovagato senza campo per cinque lunghi anni) concessa solo tre mesi fa.

Novanta giorni e il Lesina è di nuovo frattato dal “suo” campo sportivo comunale dopo che la società e i dirigenti avevano rimesso a nuovo quello che era ormai diventato un rudere.

Oggi l’erba del terreno da gioco del campo sportivo è ritornara a rifiorire grazie all’instancabile lavoro della società e gli spogliatoi sono pulitissimi e accoglienti. Ma cosa è successo: lo spiegano presidente della squadra e primo cittadino, ognuno a suo modo. Si parte dal patron della squadra. “Un fulmine a ciel sereno – dice Giuseppe Giagnorio, massimo dirigente lagunare -, stiamo aspettanto la pubblicazione della delibera di giunta per sapere qual’è la loro tesi. Non riesco a capire sono anni che lavoriamo per quella struttura e i lavori che abbiamo fatto sono sotto gli occhi di tutti, poi tre mesi fa la delibera per la gestione ed oggi la revoca”.

Per molti è un fatto politico, pare che in seno alla società ci siano alcuni esponenti vicino all’opposizione.

“A noi interessa solo giocare al calcio, la politica la lasciamo agli altri – continua Giagnorio -, abbiamo già girovagato per molti anni ed in quell’impianto ci abbiamo messo il cuore lavorando per diversi anni e investendo tani soldi, ora non so cosa succederà, ma non finisce qui”. Il sindaco dice di dover dare spazio anche alle altre società: “A Lesina non c’è solo l’Alexina, ci sono altre squadre” ha rimarcato il primo cittadino. “Questo lo sappiamo – conclude Giagnorio -, noi siamo disposti a far giocare tutti e questo era scritto nella convenzione e poi il sindaco lo sapeva pure tre mesi fa che c’èra l’altra società”.

Insomma una matassa che bisogna sbrogliare subito, altrimenti il calcio lagunare potrebbe definitivamente scomparire dalla mappa regionale del pallone.

Antonio Villani  (La Gazzetta del Mezzogiorno)

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