L’Audace Cerignola non si arrende e vuole la Serie D d’ufficio: Ieri l’udienza al Tar, a giorni la sentenza

L’Audace Cerignola non si arrende e vuole la Serie D d’ufficio dopo il ricorso al Tar contro la decisione dell’Alta Corte di Giustizia Sportiva dopo la beffa di aver partecipato alla finalissima nazionale di Coppa Italia con la Fermana che poi è fallita (chi vince la Coppa si assicura la D).

L’altro giorno l’udienza, in questi giorni potrebbe conoscersi l’esito della sentenza. “Attendiamo serenamente la sentenza coltivando un moderato ottimismo” dicono gli avvocati Eduardo Chiacchio e Francesco Di Ciommo che hanno rappresentato la società ofantina l’altro giorno presso la Terza Sezione del Quater del Tar del Lazio.

“A questo punto non resta che attendere la decisione della causa e, dunque, il deposito della sentenza, che presumibilmente si avrà entro una quindicina di giorni da oggi – dicono i legali dell’Audace -. Confermiamo di aver insistito in udienza sulle nostre ragioni. In particolare, sulla circostanza cruciale per cui se è vero, come è vero, che l’attuale formulazione dell’art. 49 delle Noif presenta una lacuna, è altrettanto vero che tale lacuna va colmata attraverso un’interpretazione integrativa, o se si preferisce attraverso un’interpretazione estensiva, della disposizione normativa in parola in forza del principio generale – dichiarano i legali dell’Audace Cerignola -, operante
nell’ordinamento calcistico italiano e internazionale, per cui quando una squadra non può partecipare ad una competizione o conseguire un premio, che pure sul campo avrebbe guadagnato, il relativo titolo sportivo passa alla squadra che è, rispetto alle altre, nella migliore posizione di classifica utile per subentrare”.

Anche in questa stagione potrebbe esserci un riferimento. “Ed infatti, quest’anno, essendosi disputata la finale di Coppa Italia di Eccellenza tra due squadre vincitrici del proprio girone di Eccellenza regionale, il titolo di partecipazione alla serie D verrà attribuito alla vincente dello spareggio tra le due squadre perdenti in semifinale. Il che ci sembra confermare una volta ancora la bontà della tesi che pervicacemente abbiamo portato all’attenzione del Tar” concludono i legali della società gialloblu.

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