Le società di calcio di San Giovanni Rotondo, ormai nomadi sul territorio per mancanza di impianti in città

La San Giovanni pallonara sta sicuramente vivendo i giorni più amari della sua storia recente. Le tre società locali AC San Giovanni, Real San Giovanni e Sant’Onofrio Calcio hanno iniziato la loro stagione in trasferta perenne.

Si perché a causa degli irrisolti problemi di agibilità dello stadio ‘Antonio Massa’ e dello stallo dei lavori al campo cosiddetto “B” le società di casa nostra hanno dovuto chiedere ospitalità ai comuni limitrofi per poter disputare le proprie gare interne: l’Ac a Monte Sant’Angelo, il Real a San Marco in Lamis e il Sant’Onofrio a Manfredonia. Una situazione al limite del paradosso se si pensa agli enormi sacrifici economici cui devono far fronte le società per disputare le gare ufficiali.

 La situazione dello stadio comunale.

E’ lungi dall’essere sbloccata nonostante nella scorsa primavera il Comune abbia effettuato diversi lavori di messa in sicurezza, spendendo migliaia di euro per installare dei gradoni di marmo, belli da un punto di vista estetico ma poco funzionali per uno stadio di calcio. Nonostante quei lavori la tribuna è da tempo inagibile, anche per le manifestazioni non agonistiche tanto che alcuni tornei cittadini amatoriali si sono dovuti svolgere a porte chiuse.

 Uno spiraglio pare si stia aprendo come afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Michele Pennelli:

Proprio questa mattina ho parlato personalmente con il Prefetto il quale mi ha garantito che presto arriverà l’autorizzazione per far svolgere le gare interne delle nostre squadre a porte chiuse. L’area dello stadio va totalmente riqualificata da un punto di vista della sicurezza. Per quel che riguarda il campo ‘B’ siamo in attesa di ultimare i lavori di completamento con la posa del manto sintetico e la realizzazione dell’impianto di illuminazione dopodiché vareremo un bando per la concessione in gestione del campo alle società sportive”.

 Le società a questo punto dovranno scegliere: giocare nel deserto di pubblico tra le mura amiche o godere del sostegno dei tifosi lontani dalla propria città?

Antonio Lovecchio

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