Monte terzo in Promozione. Diego Quitadamo: “Si, ma ora serve un salto di qualità”

Per i sogni c’è tempo. Maggio è distante: meglio non disturbarli prematuramente. Il Monte Sant’Angelo lavora su se stesso. L’ambizione, giustificata e fisiologica, è lo scalpello con cui il tecnico Celeste Ricucci vuol dare forma, ancora una volta, alla sua creatura. E’ un totem:  pochi come lui conoscono gli umori della piazza. 

Forte è chi sa attendere, chi sa capire, interpretare il momento. Scaltro è chi impara a cogliere l’occasione. Magari creandola. Monte fa quadrato. I più la mettono tra le favorite. Qualcuno azzarda: Monte sarà la rivelazione.

Il campo, ad oggi, racconta di una squadra in costruzione. Parla di diciotto titolari a disposizione di un Ricucci che avrà più di un cruccio per scegliere i titolari. Oltre che a trovare il vestito giusto alla sua truppa.

Proclami non se ne fanno, nemmeno si gioca a nascondino. C’è trasparenza, buonsenso. Il sano piacere di dire le cose così come stanno. L’inizio è promettente:

“Siamo una squadra cinica e questo ci conforta – spiega il fantasista Diego Quitadamo – e per vincere serve anche questo. Ma dobbiamo migliorare sul piano della personalità. Una squadra come la nostra in Promozione deve mettere in difficoltà gli avversari in misura maggiore rispetto  a quanto visto finora. Il responso del campo è positivo, facciamone tesoro. Ma va corretto un po’ il tiro”.

 

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