PAOLO BRUNO, portiere del POGGIO IMPERIALE, è il figlio del vento. In porta, per come guizza, per come vola da un palo all’altro con disarmante leggiadria, sembra sospinto dal soffio divino di Eolo. Domenica scorsa DUE rigori parati a quelli del Sant’Agata, la domenica precedente ne aveva parato un altro: TRE in 180 minuti. Un record! Uno che il numero uno non lo porta per caso. Lo sanno i compagni che hanno la fortuna di averlo tra i pali, per cui è un baluardo più che affidabile. Lo sanno gli avversari, che per trafiggerlo sudano molto di più delle proverbiali sette camicie. PAOLO BRUNO è un uomo volante prestato al calcio, unico nella sua specie. E nei suoi occhi, di questi tempi, riluce la gioia mai banale di chi ha vinto, ancora una volta, l’ennesima battaglia. “I complimenti fanno piacere, ma quel che si dice in giro conta relativamente, io preferisco far parlare il campo”. Un avvio d’anno superlativo con il POGGIO che lotta per il passaggio diretto di Categoria. “Stupendo, da tutti i punti di vista. Il gruppo è unito, abbiamo superato tutti i momenti complicati, che non sono mancati – ammette -. Un grande merito va alla società che ha fatto veramente un ottimo lavoro e che non ci ha mai fatto mancare nulla”. Poi l’obiettivo personale. “Essere protagonista al POGGIO IMPERIALE. Quest’anno devo sfruttare al meglio questa opportunità. Spero di meritarmi una pacca sulle spalle dal presidente e dalla dirigenza a fine stagione”.

Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno-Foggia TV ch 99)