Ricucci, un tecnico più che emergente. “Mai avrei immaginato il Monte secondo. Merito a giocatori e società”!

Riflettori sono tutti puntati sul Monte Sant’Angelo. La matricola bianconera dopo il successo nel recupero con il Celle (vittoria per 2-1) di giovedì scorso è balzata al secondo posto a sette punti dalla vetta e con un punto di vantaggio sullo Sporting Altamura. Partire in prima e finire in quinta marcia questo campionato. In sordina, a fari spenti, senza far troppo rumore.

Il Monte Sant’Angelo del presidente Tommaso La Torre ha scalato la classifica del campionato. Nessuno se l’aspettava: l’undici di Celeste Ricucci ha sovvertito ogni pronostico. Doveva essere salvezza tranquilla, sarà invece lotta play-off. Il Monte, ora, oltre al sorriso mostra i muscoli. L’appetito vien mangiando: difficile pensare che la truppa garganica si tirerà indietro nel finale di stagione. Può essere che la ciliegina sia addirittura più buona della torta, ed è inopportuno credere che ci vogliano rinunciare.

Il cosiddetto volo pindarico non fa parte dell’immaginario di Lannunziata, Scarano, Melchionda, Giordano e Quitadamo. Il Monte Sant’Angelo s’è scoperta grande pian piano, costruendo di settimana in settimana un gruppo che ha saputo stupire. Sul Gargano non si sono fatti mancare niente: per ripartire in grande spolvero la dirigenza s’è mossa con stile, dalla campagna acquisti per finire alla cura della truppa.

Come ogni vincente il Monte ha i suoi segreti. Oltre a quelli di campo, incuriosiscono gli aneddoti che contraddistinguono l’annata bianconera. “Siamo un gran bel gruppo – commenta il ds Leonardo La Torre – eravamo partiti con l’umile obiettivo di una salvezza tranquilla. Pian piano abbiamo capito invece che il Monte avrebbe potuto lottare per qualcosa di più. Non ci siamo posti grandi obiettivi, abbiamo vissuto alla giornata ed eccoci qui, pronti a giocarcela per un posto sul podio”.

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