San Marco terz’ultimo. Il dg Bruno Augello. “Ci rialzeremo, rientrano gli infortunati”

Tempi duri, tempi di vacche magre in casa del San Marco che resta terz’ultimo nel campionato di Promozione. La sofferenza è perdurante e silenziosa: una convalescenza prevista, messa in preventivo, ma pur sempre fastidiosa. E’ un anno di ricambio, di maturazione.

La virtù richiesta è una sola: pazienza. Lo sa il tecnico Marcello Iannacone, che non fa drammi. Ne è ben consapevole l’intero ambiente celestegranatra, che vive con cauta serenità il momento di difficoltà. “Siamo sereni e compatti, ci rialzeremo – commenta il diggi Bruno Augello -, non ci sono crepe nè in società, nè nello spogliatoio. Va male perchè abbiamo tanti uomini in infermeria e poi in organico abbiamo molti giovani, l’inesperienza nei momenti cruciali di tante partite ci è costata cara. Ma vedo un gruppo sano, che lavora sodo. Sapremo rialzarci, già da domenica prossima”.

La zona play-out, che abbraccia oggi i celestegranata, non preoccupa più di tanto lo storico, scafato direttore.
“Fa riflettere ma non preoccupare – rimarca -, sappiamo chi siamo e quali sono i nostri mezzi. Il campionato è lungo e la classifica cortissima. Certo, dovremmo cacciarla dentro quando creiamo i presupposti. Ci manca un pizzico di cattiveria. Ma vedo una squadra viva, che difende e riparte, in grado di soffrire e di darsi una mano. Il momento non è felice, ma non rovina il clima che c’è nello spogliatoio. Quando recupereremo tutte le pedine la musica cambierà, vedrete”.

Domenica si ritorna sul campo amico dopo il buon pari in trasferta domenica scorsa con lo Spinazzola. Sul sintetico del “Parisi” arriva la Rutiglianese che comenica scorsa ha perso in casa con il Monte Sant’Angelo. “Farà la differenza lo spirito con cui affronteremo le prossime gare. Non ci possiamo permettere cali – rimarca ancora il dg Bruno Augello. Qui, sia chiaro, tutti vogliono divertirsi. Però c’è anche il momento in cui serve la massima serietà, e in questo i ragazzi si sono dimostrati maturi. Ecco, se devo scegliere un fattore, dico la maturità del gruppo, e la mentalità vincente che abbiamo saputo costruire nel tempo”. 

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