Salvare la stagione con la vittoria della Coppa Italia anche se c’è da recuperare lo 0-1 dell’andata sul campo di San Pietro in lama, giovedì, nella finale di Coppa Italia. Un bagno d’umiltà per ripartire, crescere, pulirsi la coscienza. Lo Sporting Donia (28 punti dal primo posto, 27 dal secondo, 7 dal quarto posto) non ha dato quanto ci si aspettava. Eppure la squadra foggiana è formata da gente vaccinata. Giocatori del calibro dei rossoblu non possono regalare partite agli avversari: serve un’inversione di tendenza a livello di mentalità. La qualità, che non manca di certo agli uomini dello Sporting Donia, da sola non basta. Lo dimostrano i numeri, una stagione che non rispecchia il valore assoluto dei rossoblu. E serve una sana autocritica. Ci sono nomi d’altra categoria, ma da soli non bastano. Serve una mentalità da squadra di calcio, a partire dalla gara di ritorno con il Deghi che parte con i favori del pronostico dopo la vittoria in terra di Capitanata nella partita di andata.