Il Troia cerca l’impresa. Se perde quest’anno i play-out non può più essere ripescata!

I gialloverdi non possono sbagliare, in nessun senso. Perdere la finale play-out con la Carapellese, sarebbe un addio definitivo al calcio regionale. Già, perchè retrocedendo, il Troia non potrebbe più chiedere il ripescaggio in Seconda categoria visto che negli ultimi due anni la società troiana ne ha già usufruito. Ed allora bisogna vincere, a tutti i costi in casa della carapellese (domenica mattina ore 11 ad Ordona). Festa, Tucci e Berardi devono assolutamente segnare un gol più degli avversari. Peccato, però: per quanto fatto vedere in campo nella stagione regolare Ciccarelli, De Lorenzis, Lombardi, Landolfi e Martino meritavano ben altra classifica. Ma il calcio è questo ed allora la squadra gialloverde deve dare il massimo negli ultimi 90′ di gioco di un campionato in cui Tricarico, Casoli, De Santis, Roseto, Romano e Capuano hanno offerto del buon gioco ma raccolto poco in fatto di punti.

Un po d’amaro in bocca c’è, il tecnico gialloverde, D’Angelo, non lo nasconde. Lui sorride, ma è un sorriso che fa a cazzotti con la consapevolezza d’aver avuto talmente tanta sfortuna che la metà, quasi, sarebbe già stata abbastanza. Lo spauracchio retrocessione è realtà, i suoi dovranno sudarsi la salvezza nell’appendice postcampionato. Un prolungamento di stagione che a Troia volevano evitare sin dallo scorso agosto. Nel momento migliore, però, i ranghi si sono ridotti all’osso.

Un impoverimento della rosa che ha impedito alla squadra di dare linfa a quel momento positivo di fine inverno che li aveva proiettati fuori dalla zona rossa. “Sono dispiaciuto – commenta il centrocampista Giuseppe Tricarico, uno dei migliori durante la stagione – potevamo evitare i play-out, le potenzialità le avevamo. C’è rammarico perchè nel momento migliore abbiamo perso molti titolari per i più svariati motivi. Ora giochiamocela, chi è rimasto saprà farsi valere in campo”. Con la Carapellese non sarà facile e questo la squadra gialloverde lo sa bene. Serve una scossa, serve assolutamente essere consapevoli delle proprie forze. Serve un’impresa.

Serve la “testa”, soprattutto. “Per noi sarà una delle gare più difficili della stagione ma andremo ad affrontarla con la consapevolezza delle nostre forze e la sicurezza che possiamo mettere in difficoltà chiunque se giochiamo con umiltà ed attenzione. Dobbiamo concentrarci su questo appuntamento. E’ una partita che sentiamo tanto” conclude Tricarico. Il momento è importante, lo dimostrano i fatti, i risultati raccolti fino ad oggi non soddisfano nessuno. Certo ci sono state tante difficoltà ma la gara può essere un’arma a doppio taglio: potrebbe aiutare a risolvere i problemi, ma se andasse male potrebbe complicare ancora di più la stagione per tutta la società.

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