Ecco il Real Siti, oggi ad un passo dal podio nel campionato di Promozione pugliese, che tutti volevano. Due vittorie in quattro giorni, prima in Coppa Itala con il Terlizzi (2-1), domenica scorsa in campionato con il Noicattaro (4-0). Adesso la compagine del presidente Mario Fiordelisi e del patron Luigi Giannatempo sembra andare in carrozza. Col frac cucito addosso, elegante come pochi.
La rotta verso le zone nobili della graduatoria per Cagnazzo, Colecchia, Cappelletti, D’Addato e Papagno, vista la struttura societaria, sarebbe più che meritato, pare quasi un copione già scritto. Una storia ancora tutta da passare agli annali, per la quale, però, in molti già prevedono il finale. Bello e possibile: l’etichetta che gli addetti ai lavori hanno affibbiato alla formazione del tecnico Antonio Landi è, forse, il riconoscimento più bello che gli addetti ai lavori del campionato di Promozione poteva attribuire all’undici del diesse Michele Rossetti.
I numeri, ora, parlano chiaro: continuasse così, non ce n’è per nessuno. La consapevolezza che sia davvero l’anno buono per essere protagonisti fino alla fine deve entrare nella mente di Lomgobardo, Lamacchia, Balletta e Daluiso. Si può risalire ancora si respira nell’aria, così come la scaramanzia, unita alla prudenza, che non sono mai troppe, in fatto di analisi e dichiarazioni su ciò che è stato e su ciò che sarà da qui a maggio. Antonio Landi, artefice della cavalcata e abile regista da panchina, non nasconde la propria giustificata e legittima soddisfazione per quanto meritato sul campo. Le sue, sono vere e proprie parole al miele. “Innanzitutto ringrazio tutti coloro che fanno parte del Real Siti – commenta Landi – dal presidente al diesse che hanno costruito una società che non fa mai mancare nulla, al diesse Rossettiti che, lo dico sinceramente, per impegno, competenza e passione è di un’altra categoria. Passo poi allo staff tecnico. Se facciamo queste prestazioni è grazie anche a loro.”
Un copione perfetto, quello scritto da Landi. Interpretato a dovere, senza quasi nemmeno una sbavatura dai suoi in queste ultime due gare, in un crescendo continuo. Perchè Terrone, Difrancesco, Caggianelli e Pignatelli piacciono e convincono, è utile e dilettevole insieme, proprio come voleva Landi, che col bel calcio, è risaputo, ha uno stretto legame da anni.
“La parola d’ordine è umiltà – prosegue – che vorrà dire mantenere sempre la voglia di stupire e di superare tutte quelle difficoltà che fisiologicamente arriveranno. C’è la consapevolezza che non abbiamo concluso niente. Queste due gare è uno zuccherino: dobbiamo limare ancora dei difetti, soprattutto nella gestione della fase difensiva dato che abbiamo preso troppi goal ultimamente.” In testa ha un cruccio: dare un compito preciso alla sua squadra e farsi capire a dovere.
Ma non solo. “Mi piacciono le squadre in cui si vede un’idea di gioco precisa, dove i giocatori sanno bene cosa devono fare – conclude – ora il mio concetto di calcio è passato qui, i ragazzi l’hanno recepito bene. Ma è la continuità che ci farà grandi e non è facile da mantenere. Le avversarie più insidiose? Tutte, noi però, da qui a maggio, faremo corsa su noi stessi. I calcoli li faremo dopo marzo. Prima, c’è davvero molto da lavorare: rimettiamoci in marcia già da domenica prossima.”
Antonio Villani (La Gazzetta del Mezzogiorno)
